Descrizione
Il legame indissolubile tra musica e vino è una delle segrete costanti che attraversa tutta la storia della cultura occidentale, dai Simposi greci fino a tutto il Ventesimo secolo. In questo connubio si esprime infatti l’unione dei cinque sensi (udito, tatto, vista, gusto, olfatto), musica e vino si rafforzano e si arricchiscono a vicenda dando vita ad una esperienza sensoriale amplificata ed inimitabile. Esperienza quindi sinestetica per eccellenza, l’unione di vino e musica presenta però anche altre fascinose suggestioni, altri interessanti spunti di riflessione. Intanto, la terminologia del degustatore si arricchisce spesso di termini musicali (basta pensare alla parola Armonia); ma soprattutto, vino e musica condividono una intrinseca caratteristica: essi infatti vivono essenzialmente nella memoria, vengono consumati (bevuti, ascoltati, eseguiti) e da quel momento, per non scomparire, devono costruirsi uno spazio nuovo, creativo, sospeso tra passato e futuro. In ambito alimentare nulla come il vino è in grado di suscitare ricordi, sensazioni, di legarsi indissolubilmente a un luogo o a un momento. E proprio la memoria è da sempre riconosciuta come la dimensione specifica della musica, l’arte del ricordo, della reminiscenza e allo stesso tempo del presagio.